Note di sala con guida all'ascolto – NICOLAS ALTSTAEDT E ​ALEXANDER LONQUICH

Teatro Verdi, Riva 3 Novembre, 1 Trieste
Mercoledì 6 febbraio 2019, ore 20:30

Guida all'ascolto

Vi presentiamo il Programma del Concerto con alcuni dei nostri Suggerimenti all'Ascolto: una selezione di Grandi Interpreti per potervi far apprezzare ancora meglio il concerto di Mercoledì 6 Febbraio 2019, ore 20.30.

Ludwig van Beethoven - Sonata per violoncello e pianoforte n. 5 in re maggiore, op. 102 n.2

NOTE DI SALA

Ludwig van Beethoven (Bonn1770– Vienna1827)

Sonata per pianoforte e violoncello n. 5 in re maggiore, Op. 102 n. 2

  1. Allegro con brio
  2. Adagio con molto sentimento d'affetto 
  3. Allegro. Allegro fugato

 

Le due sonate Op. 102 per pianoforte e violoncello vennero scritte da Beethoven nell’agosto del 1815 e dedicate a Marie von Erdödy, una contessa di origine ungherese alla quale il maestro di Bonn aveva già dedicato i Trii Op.70 e cui era molto affezionato. In realtà le sonate avevano come destinatario il violoncellista Joseph Linke, esponente del quartetto Schuppanzigh fondato dal principe Razumovsky, interprete ufficiale dei lavori beethoveniani, che in quel periodo era ospite della contessa. L’Op.102 apre ad un nuovo tipo di linguaggio compositivo, sia dal punto di visto delle scelte stilistiche, che della ricerca di un maggior equilibro tra le voci del pianoforte e del violoncello, quest’ultimo non più relegato al ruolo di un mero basso d’accompagnamento, ma al contrario elevato al rango di interlocutore di primo piano di un duo concertante. I due strumenti instaurano fin dal primo movimento un dialogo serrato in cui l’apparente ricorso ad uno schema compositivo classico diviene una falsariga su cui si sviluppa una scrittura dove la differenza tra esposizione, sviluppo e ripresa viene percepita a fatica. All’impetuoso Allegro con brio segue un toccante Adagio con molto sentimento d’affetto. Il sommesso canto del violoncello, dal carattere rassegnato e malinconico, trasmette tuttavia un senso di compostezza e dignità, e, supportato dai solenni accordi del pianoforte regala all’ascoltatore una pagina di commovente bellezza. Di tutt’altra natura risulta essere il movimento conclusivo Allegro. Allegro fugato che attacca senza soluzione di continuità rispetto al secondo movimento. Poche battute introduttive di Allegro aprono le porte ad una fuga, alla cui apparente semplicità iniziale, segue una scrittura contrappuntistica dall’architettura complessa e ramificata che porta infine il brano alla sua affermativa conclusione.

 

Johannes Brahms(Amburgo1833– Vienna1897)

Brahms, Sonata n. 1 in mi minore per violoncello e pianoforte, Op. 38

  1. Allegro non troppo 
  2. Allegretto quasi Menuetto 
  3. Allegro

Brahms compose la prima delle sue due sonate per violoncello e pianoforte tra il 1862 ed il 1865 dedicandola all’insegnante di canto e violoncellista dilettante Josef Gänsbacher. Sin dal principio del primo movimento appare evidente la grande ricerca operata dall’autore per il raggiungimento di un colore caratteristico in grado di valorizzare le doti timbriche ed espressive dei due strumenti, in modo da instaurare tra di essi un equilibrato dialogo. Il cantabile tema di apertura del violoncello, nel registro medio basso, viene valorizzato dal sostegno armonico del pianoforte che a sua volta lo riprende in forma variata per poi sviluppare un discorso sempre più fitto ed articolato. L’interlocuzione tra i due strumenti passa da momenti di apparente serenità, nella sezione centrale, a picchi di vigorosa drammaticità che appaiono notevolmente contrapposti per natura al carattere danzante del secondo movimento Allegretto quasi Menuetto e Trio. Qui la scrittura si veste di un abito elegante e ricercato, dal taglio sommessamente malinconico, che lascia spazio nel trio, ad un lirismo tipicamente brahmsiano foriero di un delicato momento poetico antecedente al ritorno dell’Allegretto iniziale. L’Allegro conclusivo è forse il movimento più storicamente interessante a causa delle reminiscenze bachiane insite nell’utilizzo del materiale tematico ispirato al tredicesimo contrappunto dell’Arte della Fuga. La scrittura fortemente contrappuntistica, instaura un complesso dialogo tra i due strumenti che attraverso una rincorsa serrata raggiunge l’apice della tensione nel Più Presto conclusivo che porta a termine il brano.   

 

 

Robert Alexander Schumann(Zwickau1810– Bonn 1856)

Schumann: Phantasiestücke, Op. 73

  1. Zart und mit Ausdruck 
  2. Lebhaft, leicht 
  3. Rasch, mit Feuer

 

Nel 1849, allontanatosi da Dresda e dal suo poco stimolante clima culturale, Robert Schumann ritrovò nelle campagne di Kreisha quella serenità che gli aveva impedito di concentrarsi con efficacia sulla composizione. I tre brani dell’Op. 73 rappresentano proprio un tentativo di evasione, volto a ritrovare le radici di quel “far musica insieme” caratteristico della pratica della Hausmusik. Non deve sorprendere dunque che i Phantasiestücke si presentino come un brano di breve durata, articolato in tre sezioni, facilmente adattabile all’utilizzo di strumenti diversi (con i dovuti cambi di ottava) in quanto originariamente destinato ad un consumo prettamente casalingo. Questa premessa non deve tuttavia indurre l’ascoltatore ad aspettarsi un’opera dilettantistica priva di contenuti. La scrittura infatti, meravigliosamente equilibrata, sviluppa nel passaggio da una sezione all’altra un crescendo di intensità e di tempo condensando in appena dieci minuti di musica una variegata tavolozza di colori che spaziano da un nostalgico e lirico inizio all’agitato sviluppo per finire con una slanciata ed energica conclusione. 

 

Johannes Brahms(Amburgo1833– Vienna1897)

Sonata n. 2 in fa maggiore per violoncello e pianoforte, Op. 99

  1. Allegro vivace 
  2. Adagio affettuoso 
  3. Allegro passionato 
  4. Allegro molto 

 

 

Così come fu per la prima delle sonate scritte da Brahms per violoncello e pianoforte anche l’Op. 99 venne ispirata al compositore dall’amicizia con un violoncellista. In questo caso il destinatario dell’opera era Robert Hausmann, che suonava nel quartetto di Joseph Joachim e per il quale l’autore avrebbe scritto nel 1887 il Doppio Concerto per violino e violoncello Op. 102. Hausmann, che aveva contribuito all’affermazione della precedente sonata Op. 38, chiese al compositore di Amburgo la stesura di un nuovo lavoro dedicato al suo strumento già nel 1884; tuttavia venne accontentato solamente un paio d’anni più tardi nel 1886 condividendo il palco con lo stesso Brahms nel corso della prima esecuzione pubblica della sonata, avvenuta a Vienna il 24 novembre di quell’anno. L’Op. 99 presenta una struttura più vasta ed articolata della precedente Op. 38, composta da quattro movimenti con tonalità d’impianto al quanto distanti tra di loro; nonostante questo aspetto dal carattere apparentemente destabilizzante gli strumenti raggiungono attraverso un accurato utilizzo delle loro possibilità timbriche uno stabile equilibrio sempre sorretto da un dialogo slanciato ed energico. Il primo tempo Allegro vivaceè costituito da tre idee tematiche e presenta un carattere teso e propulsivo. L’intero movimento è caratterizzato da una spinta ed un impeto costanti, sempre mantenuti in vita da una continua variazione che non genera sviluppi, rallentata nel furore da una più pacifica seconda idea che riapparirà successivamente in un momento di quiete nella coda finale anticipando la vigorosa conclusione del movimento. Segue un Adagio affettuoso dalla profonda intensità espressiva. Qui differenti situazioni si susseguono in una continua sequenza di sfumature cromatiche, alternando momenti di malinconia riflessiva ad altri di grande slancio espressivo, resi magistralmente dal commovente dialogo instaurato tra le due voci. Il seguente Allegro passionato rimanda al modello dello scherzo attraverso un utilizzo continuativo di terzine da parte di entrambi gli strumenti che permane nel trio arricchito da una sinuosa melodia del violoncello. L’ultimo movimento è un Allegro molto dal carattere più leggero e popolare, in grado di portare la sonata alla sua piacevole conclusione.

 

Jacopo Toso

Curiosando

1815 – 18 Giugno – Napoleone subisce la sua definitiva sconfitta nella battaglia di Waterloo – Franz Schubert compone  “Der Erlkönig” e la Sonata per pianoforte in mi maggiore, D.157

1865 - 15 aprile - Abraham Lincoln, 16º presidente degli Stati Uniti d'America, viene assassinato. – 10 Giugno – Prima rappresentazione dell’opera di Richard Wagner, Tristan und Isolde.

1849 - 23 gennaio - Elizabeth Blackwell riceve il diploma del Geneva Medical College di New York, divenendo la prima dottoressa ad esercitare la professione negli Stati Uniti. – 17 Ottobre – Muore Fredryck Chopin

1886 – Richard Strauss compone la fantasia sinfonica Aus Italien op. 16- Brahms scrive la sua sona per violino e pianoforte op. 100  ed il trio per violino, violoncello e pianoforte op.101