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ALESSANDRO CARBONARE TRIO

trio di clarinetti

Teatro Lirico G. Verdi Trieste, Riva 3 Novembre 1, Trieste
Lunedì 16 gennaio 2023, ore 20:30

ALESSANDRO CARBONARE TRIO

Alessandro Carbonare, clarinetto
Giuseppe Muscogiuri, clarinetto
Luca Cipriano, clarinetto

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 - Vienna 1791)
Divertimento N.1 per 3 corni di bassetto K.439b

Stefania Tallini (Catanzaro1966)
C19

Chick Corea (Chelsea 1941- Tampa 2021)
Suite da "Armando's Rhumba", "Song for Sally" e "Spain" themes (arr. Luca Cipriano)

George Gershwin (New York 1898 - Los Angeles 1937)
Three Preludes, Allegro ben ritmato e deciso, Andante con moto, Allegro (arr. Luca Cipriano)

Vincenzo De Filippo
Pizzica e Taslim

Klezmer Suite
variazioni e improvvisazioni su "Russian Melody" e "Odessa Bulgarish" (arr. Luca Cipriano)

Biografia

ALESSANDRO CARBONARE

Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha occupato il posto di primo clarinetto solista all’Orchestre National de France.
Sempre nel ruolo di primo clarinetto, ha avuto importanti collaborazioni anche con i Berliner Philarmoniker, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New York.
Si è imposto nei più importanti concorsi internazionali: Ginevra, Praga, Tolone, Monaco di Baviera e Parigi. Dal suo debutto con l’Orchestra della Suisse Romande di Ginevra, Alessandro Carbonare si è esibito come solista, tra le altre, con l’Orchestra Nazionale di Spagna, la Filarmonica di Oslo, l'Orchestra della Radio Bavarese di Monaco, l’Orchestre National de France, la Wien Sinfonietta, l’Orchestra della Radio di Berlino, la Tokyo Metropolitan Orchestra e con tutte le più importanti orchestre italiane.
Ha registrato gran parte del repertorio per Harmonia Mundi e JVC Victor dando anche grande impulso alla nuova musica per clarinetto, commissionando nuovi concerti a Ivan Fedele, Salvatore Sciarrino, Luis De Pablo e Claude Bolling.
Appassionato cultore della musica da camera è da sempre membro del Quintetto Bibiena e collabora regolarmente con eminenti artisti ed amici come Mario Brunello, Marco Rizzi, Pinkas Zukerman, Alexander Lonquich, Emmanuel Pahud, Andrea Lucchesini, Wolfram Christ, Il Trio di Parma, Enrico Dindo, Massimo Quarta, Luis Sclavis, Paquito D'Riveira e molti altri.
Da sempre attratto non solo dalla musica “classica”, si esibisce anche in programmi jazz e Klezmer. Importanti le collaborazioni con Paquito D'Riveira, Enrico Pieranunzi e Stefano Bollani.
«Guest Professor» in alcuni tra i più importanti Conservatori di tutto il mondo (tra cui Royal College di Londra, Juillard School di New York, Conservatorio Superiore di Parigi, School of Arts di Tokyo) ha fatto parte delle giurie di tutti i più importanti concorsi internazionali per il suo strumento (Ginevra, Monaco di Baviera, Praga, Pechino, il «K.Nielsen » in Danimarca ed il « B. Crusell » in Finlandia) .
Su personale invito di Claudio Abbado, Alessandro Carbonare ha accettato il ruolo di primo clarinetto nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart con la quale, sempre sotto la direzione del M° Abbado, ha registrato per Deutsche Grammophon il concerto K622 al clarinetto di bassetto, lavoro che ha vinto il 49° Record Academy Awards 2013.
Il suo impegno sociale lo vede presente a sostenere progetti che possano contribuire al miglioramento della società attraverso l’educazione musicale, ha infatti assistito Claudio Abbado nel progetto sociale dell’Orchestra Simon Bolivar e delle orchestre infantili del Venezuela.
Grande successo ha ottenuto il cd per Decca "the Art of the Clarinet", mentre il canale satellitare SKY-CLASSICA gli ha dedicato un ritratto per la serie «I Notevoli».
È professore di clarinetto all'Accademia Chigiana di Siena.

GIUSEPPE MUSCOGIURI

Giuseppe Muscogiuri nasce in un piccolo paesino nel cuore del Salento. Inizia lo studio del clarinetto all’età di 5 anni e all’età di 11 anni si iscrive al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, diplomandosi poi brillantemente nel 1995 sotto la guida del Maestro Claudio Quarta. Nel frattempo collabora con ensemble e orchestre locali prima del trasferimento a Milano dove perfeziona gli studi privatamente.
Per un lungo periodo interrompe l’attività di musicista classico per dedicarsi alla musica popolare e di tradizione fino al 2013, anno in cui partecipa al concorso presso la Fanfara della Polizia di Stato risultando Primo Idoneo vincitore. Nella Fanfara della Polizia di Stato ricopre a tutt’oggi la parte di Primo Clarinetto esibendosi spesso anche da solista nei teatri di tutta Italia riscontrando considerevoli apprezzamenti. 
Trasferitosi a Roma intraprende un percorso specialistico con Alessandro Carbonare partecipando a numerose Master. La sua attività musicale spazia da concerti per Clarinetto e Orchestra, colonne sonore e musiche da film, ensemble da camera e sinfonici abbracciando diversi stili e generi musicali.

LUCA CIPRIANO

Si diploma e si laurea in clarinetto col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma. Nel 2011 Luca Cipriani vince il Concorso per esami per la Cattedra di Clarinetto dei corsi pre-accademici presso il Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma, ove è stato docente nel triennio 2011-2014.
Dal 2003 è membro stabile della “Nuova Orchestra Scarlatti” di Napoli e dal 2012 anche dell’Orchestra Roma Sinfonietta, con le quali ricopre il ruolo di primo clarinetto, esibendosi anche in formazione cameristica e come solista. Inoltre ha collaborato e collabora in varie orchestre tra le quali l’ Orchestra dell’ Accademia Nazionale di S. Cecilia, la Lucerne Festival Orchestra, l’ Orchestra del Teatro dell’ Opera di Roma, l’ Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari e l'Istituzione Sinfonica Abruzzese. Si è esibito presso Importanti istituzioni, sia in Italia che all' estero (Francia, Belgio, Irlanda, Norvegia, Uzbekistan, Israele e Palestina, Cina, Russia, Ungheria, ecc.) ed ha collaborato con direttori quali Donato Renzetti, Jonathan Nott, Zoltan Petsko, Yoram David, Franco Mannino, Marco Angius, Jonathan Stockhammer, Dario Lucantoni, Bruno Aprea, Ennio Morricone, Carlo Rizzari, Carlo Boccadoro e con solisti quali Leonidas Kavakos, Valentina Lisitza, Viktoria Mullova, José Carreras, Stefano di Battista, Javier Girotto, Noa, Ines Salazar, Francoise Tiollier, Roberto Cominati.
Dal 2009 è inoltre membro stabile (come clarinetto soprano, clarinetto piccolo e clarinetto basso) del PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensamble), residente presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, diretto da Tonino Battista, con cui svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero: Istituto italiano di Cultura a Parigi, Ravenna Festival, Auditorium Parco della Musica di Roma, ecc… Nell’ ambito delle produzioni con il PMCE ha avuto la possibilità di conoscere personalmente e collaborare con compositori viventi come Steve Reich, Jacob TV, Peter Eotvos, Arvo Part, Ivan Fedele, Sofia Gubaidulina.
Nel 2016 fonda, insieme ai clarinettisti Alessandro Carbonare e Giuseppe Muscogiuri, un trio di clarinetti. L' obiettivo originario dell' ensemble è la riscoperta del repertorio originale mozartiano per tre corni di bassetto, inciso per la rivista “Amadeus” e pubblicato nel luglio 2017, con cui il trio è solito aprire i concerti, per poi sconfinare ed arrivare al kletzmer passando per il 900 storico e il jazz. Si è esibito in numerosi concerti in tutta Italia, in particolare per il festival dell' Accademia Chigiana di Siena e per il festival "I suoni delle Dolomiti". Di rilievo sono le partecipazioni del Trio al ClarinetFest 2018 tenutosi ad Ostende (Belgio) e per la RAI nell'ambito del festival “Materadio”, con un concerto in diretta radiofonica e diretta streaming audiovisiva, oltre che al festival MITO con un concerto a Milano su cui RAI 5 realizza uno speciale mandato in onda di recente ed un altro concerto a Torino in diretta radiofonica su Radio 3. Oltre a suonare il clarinetto soprano, il corno di bassetto e il clarinetto basso, è l'autore degli arrangiamenti e adattamenti composti appositamente per questo trio e pubblicati in Francia dall’ editore Robert Martin.