19Dic

CONCERTO DI NATALE 2022

Blagoj Nacoski, tenore
Luca Ciammarughi, pianoforte
 

Castello di Miramare, Viale Miramare, Trieste
Lunedì 19 dicembre 2022, ore 20:00
Programma

Franz Peter Schubert (Vienna 1797 - Impero Austriaco 1828)
Winterreise (viaggio d'inverno) D. 911
Ciclo di 24 Lieder per voce e pianoforte
Testi di Johann Ludwig Wilhelm Müller (Dessau 1794 - Dessau 1827)

  1. Gute Nacht
    («Fremd bin ich eingezogen»...) D.911-1
  2. Die Wetterfahne
    («Der Wind spielt mit der Wetterfahne»)
     D. 911-2
  3. Gefrorene Tränen
    («Gefrorne Tropfen fallen»)
     D. 911-3
  4. Erstarrung
    («Ich such im Schnee vergebens»)
     D. 911-4
  5. Der Lindenbaum
    («Am Brunnen vor dem Tore»)
     D. 911-5
  6. Wasserflut
    («Manche Trän aus meinen Augen»)
     D. 911-,6
  7. Auf dem Flusse
    («Der du so lustig rauschtest»)
     D. 911-7
  8. Rückblick
    («Es brennt mir unter beiden Sohlen»)
     D. 911-8
  9. Irrlicht
    («In die tiefsten Felsengründe»)
     D. 911-9
  10. Rast
    («Nun merk ich erst, wie müd ich bin»)
     D. 911-10
  11. Frühlingstraum
    («Ich träumte von bunten Blumen»)
     D. 911-11
  12. Einsamkeit
    («Wie eine trübe Wolke»)
     D. 911-12
  13. Die Post
    («Von der Straße her ein Posthorn klingt»)
     D. 911-13
  14. Der greise Kopf
    («Der Reif hatt einen weißen Schein»)
     D. 911-14
  15. Die Krähe
    («Eine Krähe war mit mir»)
     D. 911-15
  16. Letzte Hoffnung
    («Hie und da ist an den Bäumen»)
     D. 911-16
  17. Im Dorfe
    («Es bellen die Hunde, es rasseln die Ketten»)
     D. 911-17
  18. Der stürmische Morgen
    («Wie hat der Sturm zerrissen»)
     D. 911-,18
  19. Täuschung
    («Ein Licht tanzt freundlich vor mir her»)
     D. 911-19
  20. Der Wegweiser
    («Was vermeid ich denn die Wege»)
     D. 911-20
  21. Das Wirtshaus
    («Auf einen Totenacker»)
     D. 911-21
  22. Mut
    («Fliegt der Schnee mir ins Gesicht»)
     D. 911-22
  23. Die Nebensonnen
    («Drei Sonnen sah ich am Himmel stehn»)
     D. 911-23
  24. Der Leiermann
    («Drüben hinterm Dorfe»)
     D. 911-24

TESTI INTEGRALI CON TRADUZIONE

Biografia

Blagoj Nacoski

Genovese d'adozione, il tenore macedone Blagoj Nacoski nasce a Skopje in una famiglia di musicisti. Comincia lo studio del canto sotto la guida di sua madre e successivamente in Italia sia a Roma che a Firenze. Vive in Italia dal 1998 e nel 2008 viene nominato “Ambasciatore della cultura macedone in Italia”.

Nel febbraio 2003, fa il suo debutto con il ruolo di Arturo in “Lucia di Lammermoor” di G. Donizetti al Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione del Maestro Daniel Oren, con la regia di Graham Vick. Da quel momento intraprende la carriera internazionale cantando nei maggiori teatri italiani, quali la Scala di Milano, il Maggio Musicale Fiorentino, il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma, il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste, La Fenice di Venezia, il Lirico di Cagliari, il Petruzzelli di Bari, la Macerata Opera Festival, l’Alighieri di Ravenna, il Fraschini di Pavia e il Rendano di Cosenza. Canta inoltre nei più bei teatri stranieri come la Opernhaus di Zurigo, il Frankfurt Oper, il Bayerische Staatsoper di Monaco, il Staatsoper di Stoccarda, il Théatre Royal de la Monnaie di Bruxelles, il New York City Opera, il Seattle Opera, il Canadian Opera Company di Toronto, il Teatro Bunka Kaikan di Tokyo, il New National Theater di Tokyo, il Suntory Hall di Tokyo, l’Opera di Limoges, il Teatro Municipal di San Paolo, il Ryutopia Center Niigata, il Teatro Solìs di Montevideo, il Gran Theatre du Aix-En-Provence, l’Opera Nazionale Macedone di Skopje, il Busan Cultural Centre, l’Opera Nazionale Polacca di Varsavia, il Teatro Nazionale di Praga, il Teatro Nazionale di Fiume, il Festival di Salisburgo, il Vilnius City Opera, il Miskolc Opera Festival, l’Ohrid Summer Festival, il Hallwyl Festival, il Paphos Opera Festival. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Chailly, Nicola Luisotti, Daniel Oren, Bruno Bartoletti, Fabio Luisi, Christoph von Dohnànyi, Ivor Bolton, Carlo Rizzi, Andrea Battistoni, Fabrizio Maria Carminati, Will Crutchfield, Jonathan Webb, Paul Daniel, Julia Jones, Gerard Korsten, Robin Ticciati, Riccardo Frizza e registi come Graham Vick, Davide Livermore, Gabriele Lavia, Daniele Abbado, Mario Martone, Michael Hampe, Jürgen Flimm, Christof Loy, Luc Bondy, Nikolaus Lehnhof, John Cox, Claus Guth, Peter Kazaras, Francesco Micheli, Marco Carniti, Giorgio Gallione, Michael Sturminger, Stephen Medcalf, Denis Krief e Marina Bianchi.

Oltre alla musica operistica Blagoj Nacoski si dedica anche alla musica da camera italiana, inglese e al Lied tedesco. In duo con il pianista Luca Ciammarughi ha eseguito in numerose occasioni il Winterreise di Schubert, Die Schöne Müllerin di Schubert, Dichterliebe di Schumann, nonché altre musiche di Schumann, Mahler, Hahn e Beethoven.

Di recente è stato Alfredo in La Traviata all'Opera Nazionale Macedone, Edgardo (debutto nel ruolo) in Lucia di Lammermoor, Dante nella prima mondiale della nuova opera su Dante Alighieri a Piacenza e Skopje, nonché solista tenore nella prima esecuzione assoluta del Requiem Meditteraneo a Milano. E' stato Beppe nei Pagliacci al Teatro Verdi di Trieste dove ha anche preso parte alla prima esecuzione in assoluto dell'opera Al mulino di Respighi. Blagoj Nacoski è stato solista tenore al Concerto di Pasqua con la Filarmonica Slovacca a Kosice. Ha inoltre eseguito Winterreise a Viterbo, il Concerto di Bach e Brahms al Teatro Carlo Felice di Genova, il due recital al Festival Trame Sonore di Mantova e il concerto presso il Teatro Zandonai di Rovereto dove ha eseguito la Serenata per tenore, corno e archi di Benjamin Britten. Ha inoltre preso parte della produzione del Nabucco al Teatro Massimo di Palermo, del Un ballo in maschera all'Opera di Tenerife, de La Boheme di Leoncavallo a Catania nonché come protagonista della prima mondiale dell'opera “Ora è buio, chiedete” di Gabriele Verdinelli al Teatro Verdi di Sassari. I prossimi impegni prevedono La Traviata al Teatro Massimo di Palermo, Adriana Lecouvreur al Teatro Bellini di Catania, Norma al Teatro Carlo Felice di Genova e Turandot al Teatro Petruzzelli di Bari.

LUCA CIAMMARUGHI

Luca Ciammarughi è concertista, conduttore radiofonico e scrittore.
Ha appena pubblicato il cd “Rameau nello specchio di Saint-Saëns” per Sony Music (nomination agli ICMA 2023, International Classical Music Awards) e, per Curci, il libro Non tocchiamo questo tasto. Musica classica e mondo queer, già in ristampa. 

Dal 2007 è conduttore su Radio Classica: la sua trasmissione "Il pianista" è divenuta un punto di riferimento nel panorama divulgativo italiano. Ha pubblicato per Zecchini il libro Da Benedetti Michelangeli alla Argerich e il volume Soviet Piano. Per LIM di Lucca ha scritto la monografia Le ultime sonate di Schubert. Per Ponte alle Grazie, il libro Gli indispensabili. 30 capolavori per pianoforte da ascoltare almeno una volta nella vita. In ambito liederistico ha scritto saggi per ETS di Lucca sui Goethe Lieder di Schumann, sulle mélodies di Poulenc e sulle Chansons de Bilitis di Debussy, incise con il soprano Angela Nisi. Ha studiato pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, diplomandosi con lode nella classe di Paolo Bordoni e ottenendo poi, con menzione d’onore, il diploma accademico in musica vocale da camera nella classe di Stelia Doz. Ha approfondito lo studio della liederistica con Dalton Baldwin e ha vinto, in duo con il soprano Sakiko Abe, il premio come miglior duo al Concorso di Musica Vocale da Camera di Conegliano, con il plauso della presidente di giuria Regina Resnik. Appassionato camerista, ha suonato con cantanti e strumentisti quali Carmela Remigio, Manuela Custer, Mirko Guadagnini, Blagoj Nacoski, Monika Lukacs, Liudmila Zhiltsova, Simonide Braconi, Tommaso Lonquich, Jacopo Taddei, Francesco Senese, Francesco Libetta, Victoria Terekiev, Stefano Ligoratti e molti altri.

Ha suonato per prestigiose istituzioni, quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, La Toscanini di Parma, Mito Settembre Musica, Società dei Concerti di Milano, LaFil Filarmonica di Milano, Serate Musicali (Milano), Autunno Musicale a Como, La Verdi, Mantova Chamber Music Festival, Spoleto Festival USA di Charleston, Salle Cortot di Parigi, Festival Guadalquivir in Spagna, Orchestra Sinfonica di Concepción (Cile) e molte altre. Nell'autunno 2022 debutterà in Macedonia, a Skopje, con il Concerto K 456 di Mozart, che recentemente ha suonato anche al Teatro Stabile di Potenza, e a giugno in Svezia. Ha tenuto conferenze-concerto all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, alla Fenice di Venezia e al Teatro alla Scala. Dal 2022 cura al Museo Teatrale alla Scala la rassegna “Dischi e tasti”.

Ha inciso numerosi cd, premiati più volte con le 5 stelle delle riviste Musica, Amadeus, Classic Voice, e collaborato come pianista e consulente musicale alla realizzazione del cartone animato “Max & Maestro” (Premio Abbiati 2019), con Daniel Barenboim. Sua, per le Edizioni Ricordi, la curatela delle Greeting Cards per pianoforte di Mario Castelnuovo Tedesco. È in corso di pubblicazione la sua prefazione e traduzione delle Esquisses pour une méthode de piano di Chopin, per l’editore LIM. 
Dal 2020 è co-direttore artistico di “Pianosofia”, festival di musica e pensiero presso la Casa degli Artisti di Milano. Dal 2021 direttore artistico di PianoLab a Martina Franca. 

Le sue incisioni schubertiane hanno ottenuto recensioni entusiaste («Lirismo, bellezza di suono, intimismo e tragicità, accostati in una narrazione coerente ed emotiva» secondo Riccardo Risaliti. «Il giovane Brendel, nel 1962, era molto più neutro», secondo Luca Segalla). Il pianista Eric Heidsieck ha definito “sublime” la sua interpretazione della Sonata D 894 di Schubert, «immersa in una luce paragonabile a quella dei pittori del XV secolo». Dino Villatico, a proposito della Sonata D 960 ha scritto che «le mani scorrono da un punto all’altro con fluida naturalezza, come se anche i contrasti più violenti raffigurino la mutevolezza ineludibile del percorso narrativo. [...] la musica si fa racconto». Giovanni Gavazzeni ha paragonato la sua figura di critico-musicista a quella di Giulio Confalonieri. Paolo Isotta, nel libro Altri canti di Marte, ha scritto: «Le interpretazioni di Ciammarughi sono di altissimo livello e mettono capo a una ricerca timbrica quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento». Luigi Fait ha dedicato un articolo a Ciammarughi, definendolo «pianista e critico geniale». Quirino Principe ha scritto di lui, sul domenicale del Sole24Ore: «Si può essere trentaseienni, e possedere un lungo passato d’affinamento nel valutare». Il critico e musicologo Gian Paolo Minardi ha detto di lui che « l'impegno dell'interprete s'intreccia fruttuosamente con quello del critico, dello studioso, del comunicatore, nel segno di una sottile irrequietezza che traspare dalla stessa scrittura, una prensilità che si irradia in tanti riverberi, iperboli, incursioni fulminee in altri terreni poetici».
Dal 2021 è docente di pianoforte presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci” di Siena.