Note di Sala e Guida all'ascolto - ANGELIKA KIRCHSCHLAGER E ​JAMES SHERLOCK

Teatro Verdi, Riva 3 Novembre, 1 Trieste
Mercoledì 8 maggio 2019, ore 20:30

Robert Schumann
“Frauenliebe und –leben”, Op. 42 per voce e pianoforte  (testi da Adalbert von Chamisso)

“Er ist’s”, Op. 79 n. 24 (testo di Eduard Mörike)

“Die Löwenbraut”, Op. 31 n.1 (testo di Adalbert von Chamisso)

“Frühlingsnacht”, Op. 39 n. 12 (testo di Joseph von Eichendorff)

“Die Lotosblume”, Op. 25 n. 7 (testo di Heinrich Heine)

“Waldesgespräch”, Op. 39 n. 3 (testo di Joseph von Eichendorff)

Joannes Brahms

“Unbewegte laue Luft”, Op. 57 n. 8 (testo di Georg Friedrich Daumer)

“Therese”, Op. 86 n. 1 (testo di Gottfried Keller)

“Dein blaues Auge”, Op. 59 n. 8 (testo di Klaus Groth)

“Von ewiger Liebe”, Op. 43 n. 1 (testo di Joseph Wenzig)

Franz Schubert
“Fischerweise”, D 881 (testo di Franz von Schlechta)

“Erlkönig”, D 328 (testo di Wolfgang von Goethe)

“Geheimes”, D 719 (testo di Wolfgang von Goethe)

“Versunken”, D 715 (testo di Wolfgang von Goethe)

NOTE DI SALA

Robert Schumann
(Zwickau 1810 – Bonn 1856)
“Frauenliebe und –leben”, Op. 42 per voce e pianoforte  (testi da Adalbert von Chamisso)
I. “Seit ich ihn gesehen”
II. “Er, der Herrlichste von allen”
III. "Ich kann’s nicht fassen, nicht glauben”
IV. “Du Ring an meinem Finger”
V. “Helft mir, ihr Schwestern”
VI. “Süßer Freund, du blickest mich verwundert an”
VII. “An meinem Herzen, an meiner Brust”
VIII.“Nun hast du mir den ersten Schmerz getan”

 

In molti tendono ad accomunare la figura di Robert Schumann a quella di Fryedryk Chopin basandosi sul fatto che le prime ventitré opere del compositore tedesco sono dedicate esclusivamente al pianoforte. Tuttavia tale paragone non tiene conto del fatto che i primi tentativi di composizione di Schumann furono in realtà tutti nel campo della musica vocale. Da studente infatti egli si cimentò nella stesura di cori sacri e Lieder, per concentrarsi solamente dal 1829 in avanti sulla musica strumentale. Tale scelta, operata consapevolmente, parrebbe coincidere con il viaggio in Italia di quel periodo, durante il quale il contatto con l’opera italiana riservò all’autore notevoli delusioni, tant’è che fino al 1839 Schumann persistette nella sua idea che le composizioni per canto fossero un genere inferiore alla musica strumentale, abbozzando addirittura l’idea di un’opera teatrale senza testo. Con queste premesse potrebbe apparire sorprendente come nel 1840 un’improvvisa ventata di euforia fece scaturire dalla penna del compositore una serie innumerevole di fascicoli di Lieder. Tuttavia, l’entusiasmo legato al fidanzamento con Clara Wieck, ma soprattutto il grande e costante interesse dimostrato da Schumann nei confronti della poesia romantica tedesca fornirono una solida base sulla quale l’autore seppe maturare nel corso degli anni idee innovative per quanto riguardava la musica vocale. In queste opere infatti il compositore di Zwickau seppe trovare un nuovo equilibrio tra la dimensione vocale e quella strumentale, le quali, non dovevano limitarsi a seguire due percorsi paralleli bensì a creare un intreccio musicale atto a creare la giusta atmosfera nella quale integrare il testo poetico. Tali elementi di novità appaiono evidenti nei Lieder dell’Op. 42 dove la melodia, non più prerogativa della sola vocalità, ma scaturita da un dipanarsi amoroso di proposte e risposte instaurato tra strumento e voce, ripercorre tutte le fasi della vita di una donna esternandone i sentimenti legati al suo essere fanciulla, fidanzata, moglie, madre ed infine all’accettazione della solitudine legata alla perdita del suo grande amore. 

Joannes Brahms
(Amburgo 1833 – Vienna 1897)
“Er ist’s”, Op. 79 n. 24 (testo di Eduard Mörike)
“Die Löwenbraut”, Op. 31 n.1 (testo di Adalbert von Chamisso)
“Frühlingsnacht”, Op. 39 n. 12 (testo di Joseph von Eichendorff)
“Die Lotosblume”, Op. 25 n. 7 (testo di Heinrich Heine)
“Waldesgespräch”, Op. 39 n. 3 (testo di Joseph von Eichendorff)
“Unbewegte laue Luft”, Op. 57 n. 8 (testo di Georg Friedrich Daumer)
“Therese”, Op. 86 n. 1 (testo di Gottfried Keller)
“Dein blaues Auge”, Op. 59 n. 8 (testo di Klaus Groth)
“Von ewiger Liebe”, Op. 43 n. 1 (testo di Joseph Wenzig)

All’interno della produzione Brahmsiana oltre una quarantina di opere sono raccolte di Lieder per una, due o quattro voci, per un totale di oltre duecento componimenti vocali che lo pongono tra i più significativi compositori di questo genere. Tale produzione avvenuta nel corso di molti anni fu caratterizzata da una certa discontinuità, in parte dovuta ad influenze esterne, talvolta di natura amorosa, e in parte perché i testi venivano scelti unicamente in base al loro valore musicale e all’ispirazione che fornivano all’autore, il quale trovava maggior interesse nei contenuti seri rispetto a contenuti leggeri e canzonatori solitamente ritenuti troppo banali. Tra gli autori scelti da Brahms spiccano nomi quali Goethe, Schiller, Heine, Daumer e molti altri, andando così a costituire un panorama di fonti alquanto eterogeneo che rende impossibile una qualunque forma di classificazione che non tenga conto di un criterio cronologico o relativo alla forma. E’ proprio la forma della variazione a rappresentare quell’elemento tipicamente brahmsiano, onnipresente nel percorso creativo dell’autore, che applicava significative modifiche alla melodia in funzione del diverso contenuto di ciascuna strofa senza tuttavia stravolgerne i tratti fondamentali, arrivando in taluni casi anche a ripetere il motivo iniziale nella parte conclusiva, in modo da dare all’ascoltatore una sensazione di ritorno. 

Franz Schubert
(Vienna, 1797 – 1828)
“Fischerweise”, D 881 (testo di Franz von Schlechta)
“Erlkönig”, D 328 (testo di Wolfgang von Goethe)
“Geheimes”, D 719 (testo di Wolfgang von Goethe)
“Versunken”, D 715 (testo di Wolfgang von Goethe)

Nella produzione musicale di Franz Schubert i Lieder e la musica vocale occupano un ruolo di primo piano rappresentando la forma ideale per la spontaneità dell’espressione soggettiva. Ad impressionare non è solo la quantità smisurata di opere che l’autore lasciò ai posteri ma l’estrema innovazione che seppe portare ad un genere fino ad allora sottovalutato. Nei lavori di Schubert infatti la musica aderisce alla poesia in maniera prosodica e concettuale rigettando una mera funzione di sottofondo ed elevando il componimento fino alla sua massima potenzialità espressiva. Le parole lasciateci dallo scrittore austriaco Franz Grillparzer in occasione del funerale del compositore sono quanto mai significative in tal senso :“ Egli fece risuonare la poesia e parlare la musica. Non padrona e non serva, come sorelle si abbracciano sulla tomba di Schubert ”:. A colpire maggiormente è la straordinaria capacità dell’autore di cogliere ciò che è scritto tra le righe del componimento poetico per poi restituirlo enfatizzato dalla magistrale unione musicale ottenuta tra voce e pianoforte, ormai non più relegato ad un ruolo di accompagnamento ma parte integrante del discorso musicale. Grazie a questa sensibilità Schubert era in grado di creare autentici capolavori, visualizzando musicalmente l’immagine poetica sia che si trattasse di scene bucoliche e graziose come quella del “Fischerweise”, dove viene narrata la storia di un pescatore cui una ragazza cerca di sottrarre il pesce appena pescato, sia che fossero in gioco situazioni più drammatiche come nel celeberrimo “Erlkönig” nei cui versi apprendiamo della tragica morte di un bambino tra le braccia del padre nel corso di una cavalcata.

Curiosando

1815

  • Schubert scrive la seconda e la terza sinfonia
  • Napoleone fugge dall’isola d’Elba e successivamente viene definitivamente sconfitto a Waterloo 

1840

  • Schumann compone in un anno centotrenta componimenti liederistici
  • Alessandro Manzoni pubblica la seconda edizione de I Promessi Sposi
  • Samuel Morse inventa il primo telegrafo che utilizza efficientemente l'omonimo codice a tratti e punti

1868

  • Brahms rappresenta a Brema il suo Requiem tedesco ottenendo un grande successo e lasciandosi alle spalle le amarezze della prima esecuzione viennese
  • Viene progettata la prima macchina da scrivere dall’inventore americano Cristopher Sholes